Segnalazioni sulla Via Regina
da http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/129087_via_regina_da_riscoprire_sulle_orme_dei_pellegrini/
"Corriere della Sera Lombardia" -
Giovedi 4 marzo 2004 CULTURA & TEMPO LIBERO . . Delizia degli escursionisti tranquilli, e' la mulattiera selciata rimasta intatta nel tempo.
Percorrerla con passo lento e meditato, alla maniera dei vecchi che salivano con la gerla, e' un'occasione preziosa per cambiare ritmo. La Regina, passeggiata contro lo stress
Da Como a Chiavenna seguendo il sentiero aperto dagli antichi romani La Regina e' la strada che, costeggiando la sponda occidentale del Lago di Como, porta dal capoluogo lariano a Colico.
E' un'ossessione per gli automobilisti costretti a percorrerla: strettoie, curve, code interminabili... Vien voglia di buttare l'auto nel lago e andare a piedi.
L'idea non e' cosi' malvagia perche', accanto alla famigerata strada statale 340, esiste la "storica" Strada Regina, una perfetta mulattiera che e' la delizia degli escursionisti tranquilli.
Tra ulivi e cipressi "Il sentiero della Regina e' una medicina per chi fa della concitazione e dello stress uno stile di vita", ama ripetere Renato Bianchi, uno degli scopritori di questa antica strada. In effetti, a percorrerla con passo lento e meditato, alla maniera dei nostri vecchi che salivano il selciato con la gerla o con il mulo per compagno, sembra di tornare indietro nel tempo.
Niente puzzo di benzina, niente chiasso, niente fastidi, solo la bellezza di una sottile striscia di pietre che sfila in un vero paesaggio da museo: cipressi, terrazzini di ulivi, lindi villaggi, chiesuole, panorami da rubare e mettere in cartolina. "Si dice che la Strada Regina prenda il nome da Teodolinda - precisa Giancarlo Frigerio, presidente della Societa' Archeologica Comense - ma non e' cosi', la sua origina e' ancora piu' antica: la percorsero per primi i Romani, dopo aver fondato Como, per dirigersi verso la Rezia, oltre i passi dello Spluga e del Settimo".
Oggi, grazie all'intervento delle Comunita' montane del lago, la Regina sta diventando uno dei piu' bei sentieri "soft" di Lombardia, frequentato soprattutto da svizzeri e tedeschi.
"Manca pero' ancora un progetto complessivo per tutti i 100 chilometri che uniscono Como a Chiavenna - aggiunge Frigerio - un progetto che dovrebbe spettare alla Provincia o alla Regione".
Scavata nella roccia I tratti meglio attrezzati e piu' suggestivi della Regina sono nell'alto lago.
Innanzitutto, il passaggio del Sasso Rancio, fra Nobiallo e Acquaseria, una precipite parete e a ridosso del lago, dove si osservano i tratti scavati nella roccia e ben pavimentati.
Era la strada usata fino alla fine dell'Ottocento per arrivare a Gravedona. Da Acquaseria si pu? arrivare facilmente a Rezzonico, raccolto borgo con le case che prospettano sul piccolo molo, dominante dal rude castello. Pure interessante il tratto da Musso a Barbignano che aggira la famosa rupe del Castello del Medeghino, leggendaria figura di "pirata, re, brigante, traditore, ribelle, assassino, eroe" come disse di lui Cesare Cantu'.
Rampa ciclopica E, infine, davvero invitante, ma un po' lungo, il tratto da Sorico a Samolaco, giu' in Valchiavenna. Qui la Regina non solo si allontana dai paesi e affronta la montagna, ma pure si confonde fra i castagni e le vecchie case contadine.
Da vedere "lo Scalone", ciclopica rampa in pietrame per agevolare la salita. Per seguire passo passo il sentiero della Regina occorrono le carte della serie Strade di Pietra (in vendita presso la Societa' Archeologica Comense, tel. 031.26.90.22) o la guida pubblicata da Lyasis (tel. 0342.21.80.16). Albano Marcarini |