1335 "Cremia" figura nella "Determinatio stratarum et pontium ..." annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione di un tratto della strada di Mezzola ed in particolare "debet aptare abinde supra brachia centum triginta". Il "comune loci vicinantie de Cremia" apparteneva alla pieve di Dongo che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como.
1510 Cremia risulta sempre facente parte della pieve di Dongo anche dal "Liber consulum civitatis Novocomi" dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all'anno 1533. Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Cremia nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della famiglia Gallio.
Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova ancora nel 1644.
Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, Cremia era sempre inserito nella pieve di Dongo, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Verè, Cheis, Cadrelio, Samajno, Cantone, Vignola, Somano, Sumurano, Guajno, Pusgnano, Motto, Colceno, Marnino e San Vito.
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Cremia, che contava 450 abitanti, era infeudato al duca Carlo Tolomeo Gallio D'Alvito a cui pagava lire 4.2 per il diritto di caccia. Il comune disponeva di un consiglio che eleggeva annualmente due sindaci, due deputati ed un cancelliere a cui era affidata l'amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti. In particolare i sindaci erano incaricati anche della custodia delle tre chiavi della cassa che conteneva l'archivio della comunità, conservata in una stanza la cui chiave era affidata al cancelliere. Questi, per i suoi compiti, veniva annualmente retribuito. Il comune si avvaleva inoltre di un esattore e di un console, anch'esso eletto annualmente dal consiglio, il quale era tenuto annualmente a prestare giuramento al podestà feudale, al quale la comunità doveva pagare una somma annua. Il comune di Cremia compare nell'"Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano" del 1753 ancora appartenente alla pieve di Dongo.
Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato dopo la "Riforma al governo della città e contado di Como", il comune di Cremia venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Como.
Nel 1771 il comune contava 663 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province, il comune di Cremia venne confermato facente parte della pieve di Dongo ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Cremia, venne inclusa nel VII distretto censuario della provincia di Como. A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797, con legge del 27 marzo 1798 il comune di Cremia venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso. Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento d'Adda e Olio, Distretto I di Dongo. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge di riordino delle autorità amministrative e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d'Italia, Cremia venne in un primo tempo inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo, classificato comune di III classe, e successivamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 contava 690 abitanti. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe, vide l'aggregazione del comune di Cremia al comune di Pianello, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona. Prima della aggregazione Cremia contava 650 abitanti. Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812. Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il ricostituito comune di Cremia venne inserito nel distretto VII di Dongo. Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del dispaccio governativo del 19 marzo 1821, fu confermato nel distretto VII di Dongo in forza del successivo compartimento delle province lombarde. Col compartimento territoriale della Lombardia, il comune di Cremia venne inserito nel distretto VI di Gravedona. La popolazione era costituita da 1160 abitanti. In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Cremia con 1.189 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VIII di Dongo, circondario I di Como, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.202 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 960 (Censimento 1871); abitanti 1.066 (Censimento 1881); abitanti 1.103 (Censimento 1901); abitanti 877 (Censimento 1911); abitanti 909 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Como della provincia di Como. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 845 (Censimento 1931); abitanti 869 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Cremia veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 882 (Censimento 1951); abitanti 808 (Censimento 1961); abitanti 842 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Cremia aveva una superficie di ettari 1.020.
Condizione giuridica: pubblico
Tipologia del soggetto produttore: ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati: Comune, 1859 -
Complessi archivistici prodotti: Comune di Cremia (fondo) Stato civile del Comune di Cremia (fondo)
Redazione e revisione: Doneda Cristina, 2005/10/20, prima redazione |