http://www.visit-comolake.com/scriptltolario/scriptlto-lario/chiese/cremia/chiesa-di-san-vito
Chiesa di San Vito
Era l’antica parrocchiale alla riva del lago e la si crede fra le più antiche di questa sponda lariana.
Resti archeologici romani si trovarono lungo il suo fianco esterno (v. cap. III, 3). La chiesa, nascosta in parte dalle case addossate, rivela tre navate originarie di diversa altezza ed ha come nota saliente due campanili famosi in tutto il lago; il più caratteristico ed antico (fine del sec. XI) è quello piccolo leggermente inclinato, con la base racchiusa fra i muri della chiesa e delle case adiacenti ed ora fuori uso, che termina a cuspide quadrata con tegole ed è adorno di pochi archetti a tutto sesto e di rozze bifore sulla minuscola cella campanaria.
L’interno della chiesa conserva in parte le navate originarie, divise da qualche arco acuto di grande apertura poggiante su tozzi pilastri che lasciano supporre un pavimento in origine più basso o, forse meglio, appartenevano alla costruzione precedente della chiesa rimasta incorporata in quella quattrocentesca a tre navi; di quest’epoca è la volta a crociera con cordonature, mentre le lastre tombali con stemmi incluse nel pavimento sono secentesche.
Una bella cancellata antica in ferro battuto racchiude l’altare maggiore, in cui sono un tabernacolo in legno dorato ed una pala d’altare non spregevole; l’altare di sinistra, pure chiuso da un’uguale cancellata, sotto al grande Crocifisso in legno ha una buona tavola rappresentante le pie donne ai piedi della Croce con la data (1540), il nome del pittore (Pietro Martire Della Torre di Rezzonico) ed il nome dei donatori (la società dei Pianellesi emigrati a Genova) (v. cap. VI).
Sull’altare di destra è una tela sicuramente attribuita al Borgognone (una mesta e pur serena Madonna in trono col Bimbo sulla ginocchia fra due angeli dolcemente raccolti) male restaurata nel sec. XIX e ritagliata nella parte superiore secondo la linea di una cornice barocca.
Ai piedi dell’altare è scolpito in una lastra di marmo bianco: « Societas Florentia 1568 », il che fa supporre che la cappella fosse stata recentemente decorata a spese dei Pianellesi emigrati a Firenze (v. cap. VI).
Sulla parete a destra del presbiterio è stato scoperto sotto l’imbianco recente, che ricopre tutta quanto l’interno della chiesa, un grande affresco quattrocentesco leggermente sbiadito, ma pur bello (Madonna in trono col Bimbo tra i ss. Sebastiano e Rocco) con una scritta esplicativa che oggi è purtroppo illeggibile.
|