Organizzata dal Cai Dongo, un'idea per ogni domenica
PARTENZA: ore 9.00 Menaggio loc. Burgatto statale per Porlezza
RIENTRO: ore 17.00 Dongo
DISLIVELLO: Percorso ad anello, totale ore 5.30, da quota 230 a 580 s.l.m Tranquilla escursione lungo la bassa Val Sanagra di interesse prevalentemente naturalistico ed etnografico per la presenza di nuclei rurali e attività preindustriali, ottimamente segnalata con pannelli didattici a cura della Comunità Montana Alpi Lepontine.
Lasciate le auto al Burgatto (ex setificio Mantero), si attraversa il Sanagra portandosi in breve alle Pianure (loc. Piamuro) di Loveno, dove ha inizio anche il Percorso Vita lungo quasi 4 Km realizzato dal C.A.I. sezione di Menaggio.
Transitando da Loveno, storicamente meta di soggiorno per famiglie patrizie (ricordiamo Massimo D’Azeglio e Alessandro Volta), possiamo ammirare le Ville Garovaglio-Ricci e Vigoni-Mylius e l’armoniosa facciata barocca della parrocchiale dedicata ai Santi Lorenzo ed Agnese.
Giunti alle Pianure, dapprima saliamo alla torre Galbiati, ottimo punto di osservazione sulla frazione Cardano di Grandola e le valli, poi, ritornati sui nostri passi, imbocchiamo la comoda carrareccia che porta a incrociare successivamente la cappella dell’Artus, il ponte Nogara e da qui, costeggiando il Sanagra, l’antica Fornace Galli, sorta nei pressi di un piccolo giacimento argilloso ed attiva sino al secondo dopoguerra, e la Vecchia Chioderia, fabbrica di chiodi e lucchetti fino a metà del XIX secolo, attualmente sede di un’azienda agrituristica con annessa attività di allevamento di trote. Da qui si compie una modesta deviazione per visitare il Museo Etnografico Naturalistico della val Sanagra, che ha sede a Villa Camozzi fraz. Codogna di Grandola ed Uniti.
Nel giardino della villa, secondo orario e fame dei partecipanti, potremo consumare il nostro pasto al sacco.
Riscendiamo a valle che si fa più stretta e selvaggia, proseguiamo raggiungendo Molini, il nome ci ricorda che qui si macinavano cereali e castagne, dove si oltrepassa il caratteristico ponte ad arco in pietra, per toccare il Sass Curbée nella stretta gola quasi ostruita da enormi massi ciclopici franati dalla parete sovrastante (tra cui il bizzarro Sasso Pendulo).
Risaliamo ancora la valle sino al pianoro dei Monti di Madri, sede di un insediamento semi permanente ancora sino agli anni 50, dove faremo una pausa rilassante.
Torniamo brevemente sui nostri passi sino alla fornace della calce (calchera), in uso fino a metà 800, dove al bivio proseguiamo verso la frazione Barna di Plesio con ampia vista sulla valle ed il lago di Como, scendendo poi alle Pianure.
Ci portiamo ancora nel bosco dove percorriamo un sentiero che conduce dapprima al ponte Tobi e successivamente al suggestivo orrido usando le passerelle destinate alla manutenzione delle tubature dell’acquedotto di Menaggio.
Si sbuca infine al Burgatto dove, conclusa l’escursione, riprenderemo le auto verso casa.
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